Archivio per la Categoria ‘Tendenze e curiosità’ Category

Unico, originale e soprattutto customizzabile è il prodotto vincente proposto da Cicli Maestro Milano. Il marchio di biciclette è una vera perla per chi ama personalizzare il proprio stile e circondarsi di oggetti anticonvenzionali e semplicemente straordinari, dal gusto retrò ma dallo stile contemporaneo e urbano.

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Nato in Scozia e diffuso in tutto il mondo grazie alla sua consistenza solida, alla resistenza che dura negli anni, alla caratteristica versatilità. Il tweed in tutte le sue declinazioni – pied de poule, checked o overchecked – è amato alla follia, nel Regno Unito, ma non solo…

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Un creazione di tessuto da record lunga 30 metri e larga 8. Questa volta non parliamo di giacche o camicie, ma di una creazione sartoriale particolare creata su misura per la galleria di Raffaello, al Victoria & Albert Museum di Londra. Qui, per una superficie di 240 metri quadrati si estende l’istallazione realizzata da l’azienda tessile Kvadrat, Ronan and Erwan Bouroullec in occasione del London Design Festival.

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Sono i dettagli che fanno la differenza tra ordinario ed elegante. Un accessorio inutile, come la cravatta, ma che proprio come questa può dare un tocco raffinato e moderno mettendo in nuova luce l’abbigliamento è il fazzoletto da taschino. In lino, seta, cachemire oggi è possibile trovarne infinite declinazioni nei colori più disparati. E nonostante la pochette classica sia e rimanga quella bianca di seta, eleganti ma allo stesso tempo easy sono quelle colorate, a tinta unita e meglio ancora decorate con disegni ornamentali.

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Un tema ricorrente quando si parla di moda maschile è l’uso della borsa. Già, perchè anche gli uomini hanno l’esigenza – e il diritto – di portare con sé degli oggetti di uso quotidiano. Ancor di più d’estate, quando il vestiario si alleggerisce e scompaiono le tasche di cappotti, giubbi e trench. Le alternative sono varie, anche grazie alla buona considerazione che gli stilisti negli ultimi anni si sono fatti di un accessorio troppo spesso connotato come “femminile”. Oltre alla ventiquattr’ore – amata e venerata dai puristi – ci sono altre soluzioni belle, pratiche e pure eleganti.

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E’ molto simile ad una camicia, ma si differenzia per praticità e versatilità. La polo ha una storia dietro il suo nome che spiega quella sua particolare caratteristica dell’essere elegante ma al tempo stesso casual e poco impegnativa. Sicuramente intuibile il fatto che il capo derivi dall’omonimo sport: l’indumento fu infatti la prima divisa a maniche corte per il polo, appunto, praticato dagli ufficiali britannici di guarnigione in India. Le esigenze dovute alle caldissime temperature, segnarono la combinazione tra un tipo di maglia decorosa e rispettabile (quindi con colletto e allacciatura a tre bottoni) con un tessuto leggero e traspirante. Di qui la scelta del piquet (jersey operato in modo da ottenere al contempo un buon spessore e un’elevata circolazione d’aria). Nacque così sui green indiani un capo destinato ad entrare in ogni guardaroba maschile, di ogni età ed estrazione. Almeno dopo gli anni Venti, a seguito di una sponsorizzazione sportiva – una delle prime a quel tempo – di uno sport elitario come il polo ma meno costoso: il tennis → Read more

La polo perfetta per questi giorni di festa e relax? Sicuramente quella firmata dal Cavallino Rampante, per avere un look easy ma senza però rinunciare ad eleganza e stile. Per gli amanti del classico e immancabile capo, la nuova polo proposta da Ferrari Store, Evolution, fa rivivere le tappe dell’evoluzione di uno dei loghi più famosi al mondo, attraverso raffinati ricami sul retro del capo.

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Anche la maison più esotica e stravagante, la francese Kenzo, non ha desistito al fascino di un trend che segna un nuovo giro di boa nel repertorio maschile e l’affermarsi di un orientamento che piace alle case di moda, ma ancora di più all’uomo, senza distinzione di età. Il nuovo credo è una sorta di Jin e Jang, per stare in tema orientale, un’equilibrata fusione tra filosofie tanto diverse quanto complementari, tra eleganza e funzionalismo, tra sartoria e sportwear.

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Curò la selezione di power clothes di Mr. Gekko per il primo Wall Street del 1987, Ellen Mirojnick torna a farlo nel sequel (Wall Street II, nella foto), ma questa volta in modo critico e accondiscendente allo scetticismo del regista Oliver Stone, fin dall’inizio, saggiamente poco convinto delle bretelle colorate e dei colli di camicia a contrasto che per lungo tempo hanno cinghiato in modo grottesco i seducenti broker dal ciuffo impiastrato degli anni Ottanta.

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