Sono state settimane lunghe. Fatte di smart working e di uscite sul balcone, per i più fortunati di noi. Il Coronavirus ha cambiato le vite di molti e se siamo qui a raccontarlo significa che tutto sommato, a noi è andata bene.
E ora che si intravede la fine di questa quarantena, pensiamo finalmente al dopo. Tra le tante, tantissime domande che ci siamo posti, una è davvero sfidante: come ci vestiremo dopo la quarantena?
Siamo stati abituati a lasciare l’abbigliamento da ufficio nell’armadio. Giacche, camicie, cravatte, abiti e soprattutto scarpe: sono mesi che non li mettiamo. Al loro posto abbiamo indossato vestiti comodi, tute, abbigliamento sportivo, ciabatte o semplicemente calzini. E ora che la primavera ci mette di fronte al cambio di stagione, ci chiediamo cosa ne sarà dei nostri abiti estivi pensati per la vita fuori porta…
Ci sono sono due correnti di pensiero: la via della semplicità e la voglia di cambiamento.
La via della semplicità: se guardiamo alla moda prima del Coronavirus notiamo che nei trend c’erano dei segnali che facevano presagire un ritorno al vestire semplice. Nelle passerelle non era inusuale vedere delle tute, delle scarpe da ginnastica… ma anche nella nostra vita di tutti i giorni si faceva sempre più sentire il casual chic. Come le sneakers bianche abbinate alla camicia o il completo senza cravatta.
Ecco, la prima corrente di pensiero afferma che la moda seguirà questo trend e che la semplicità diventerà sempre più ricercata. Perché ci siamo abituati a lavorare comodi, a vestirci un po’ più eleganti solo se dobbiamo mostrarci in video al di fuori della nostra cerchia di conoscenti, e a celebrare cene e aperitivi con la stessa maglietta che indossavamo dieci minuti prima.
Si prevede un minimalismo sempre presente e la testimonianza storica risale al periodo della Guerra, quando le donne per comodità iniziarono a usare i pantaloni e non smisero più…
La voglia di cambiamento: forse saremo stanchi del vestire semplice e la voglia di cambiare andrà in controtendenza con il trend del minimalismo, sovvertendolo. Stanchi dei pantaloni della tuta sogneremo il momento in cui indossare i pantaloni con le pence perfette. Stanchi di sembrare l’ultimo dei calciatori in rassegna stampa, aspireremo a toglierci la maglia della tuta per indossare di nuovo quella camicia che ci è sempre piaciuta un sacco. Per non parlare di quel capo su misura che ci cade a pennello e che non abbiamo più indossato…
Questa corrente di pensiero afferma che il desiderio sarà quello di cambiare e dunque si punterà sul look distintivo. Non per forza eccentrico o bizzarro, ma ricercato perché scelto da noi. Saranno gli abiti tailor made a farla da padrone, insieme a pezzi “must have” che superano ogni trend e ogni stagione, sempre indenni e più forti di prima.
Si dice che in tempo di guerra le donne continuassero a mettere il rossetto per mantenere quella normalità tanto desiderata…